La 'Palazzina'

Un tempo veniva chiamata

La storia della ‘Palazzina’ (così al tempo veniva chiamato questo edificio) comincia intorno al 1910 dopo che la famiglia Romboli (già presente nel territorio di Guasticce dal 1835), ricevette un’eredità da parte di una zia vedova di un ‘possidente’ di Collesalvetti.

Questa eredità era composta da terreni e fabbricati, detti ‘Le Casette’, un antico nucleo del paese sorto lungo la strada delle Colline Livornesi, allora a fondo sterrato.

Al piano terra di uno di questi fabbricati era allora ubicata una vecchia ‘posteria’, cioè una rivendita di caffè, vino, liquori, tabacchi ed altri generi di monopolio e di ristoro.

Posizionata sulla strada principale per i viandanti, che con barrocci raggiungevano dalla campagna il mercato di Livorno.

Stile Liberty del '900

La ‘Palazzina’, costruita da un giovane imprenditore locale, presenta una facciata con fregi e stucchi a rilievo (cui sarà dato risalto in sede di ristrutturazione), che richiamano alcune tipicità dello stile Liberty del ‘900.

Può essere inoltre considerata la prima di alcune altre costruzioni simili del paese dotate di alcuni requisiti che le davano un’impronta signorile rispetto agli edifici esistenti di ambientazione agricola.

La ‘Palazzina’ risulta essere rialzata di tre gradini rispetto alle case limitrofe costruite a livello della antica sede stradale, possiede un atrio con soffitto a volta (ora restaurato) che dava accesso ad un’ampia scala in pietra serena, dal cui mezzanino si accedeva ad un locale adibito a servizi igienici.

A seguito di una prima ristrutturazione, avvenuta negli anni Sessanta, venne modificata la struttura originaria con eliminazione delle scale interne e sostituzione dall’attuale scala esterna per dividere la proprietà dei due piani.

I soffitti delle stanze, alti 3.60m, sono costituiti da travi a vista e mezzane che sono stati coperti da controsoffitti per contenere la dispersione del calore.

La stanza del piano rialzato sul lato est della facciata, destinata a salotto, possedeva un bel caminetto in pietra serena.

Durante la ristrutturazione della strada delle Colline (oggi Via Don Luigi Sturzo), avvenuta intorno agli anni 1940, dovendosi procedere a rialzare la nuova sede stradale per mantenere costante il dislivello necessario al deflusso delle acque.

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